Roccascalegna è uno degli undici comuni italiani appartenenti alla Comunità Montana dell’Aventino Medio Sangro, in provincia di Chieti.
Sebbene il paese si trovi in una zona collinare (a circa 500 metri di altitudine), la distanza che lo separa dal mare in linea d’aria è di soli 20 km, pertanto la zona gode di un clima mite e temperato.
Il centro abitato è un borgo antico molto suggestivo, caratterizzato da strette viuzze che si inerpicano direttamente sulla roccia, attraversi i tipici gradini di pietra o legno.
L’attrattiva principale di Roccascalegna è l’omonimo castello, abbarbicatoo su un profondo costone roccioso modellato dal vento, che compone uno degli scorci più particolari dell’intera regione.
Anche dal punto di vista naturalistico la zona ha molto da offrire: l’area di Roccascalegna è immersa nel verde e si trova a pochi passi di distanza dai grandi Parchi Nazionali che ricoprono la superficie abruzzese, noti in Italia e all’estero per l’eccezionalità della flora e della fauna che ospitano.
Tra gli animali caratteristici della zona si ricordano la Salamandra con gli occhiali, la Lontra, il Gracchio Corallino, l’Aquila Reale, il Lanario, il Piviere Tortolino e molti altri.
Anche la flora locale può vantare specie rare come la Viola della Majella, il Fiordaliso della Majella, il Ginepro Sabino, la Soldanella del Calcare, l’Aquileja della Majella, l’Androsace Abruzzese e molte altre ancora.
L’origine del nome
Sulla storia del nome di questo paese ci sono varie teorie affascinanti: la più concreta e accreditata risale all’appellativo “rocca scalengia”, che stava ad indicare l’appartenenza al feudo del Conte di Manoppello. Alcuni studi francesi sostengono invece che derivi da “scarenna“, termine che anticamente indicava un dirupo o un burrone, come quello su cui si trova il castello fortificato del paese.
Un’ipotesi più fantasiosa, di derivazione popolare, spiega infine la provenienza di questo toponimo con l’espressione “rocca dalla scala di legno”, in quanto anticamente il castello di Roccascalegna era raggiungibile dal centro del paese attraverso una lunga scalinata lignea, rappresentata anche nello stemma della cittadina.
Storia di Roccascalegna
L’origine dello splendido borgo di Roccascalegna risale al XII secolo, per quanto il paese quasi certamente fu edificato su una fortificazione preesistente.
Nella zona infatti, sono stati rinvenuti resti di insediamenti di età romana e altri appartenenti all’era enolitica (la cosiddetta “età del rame”).
L’area fu probabilmente abitata da monaci sin dall’XI secolo. Nel 1206 fu costruita la bellissima chiesa del paese, tutt’oggi esistente, restaurando uno dei locali ecclesiastici precedenti.
Il castello fortificato che oggi caratterizza l’area risale invece al XIV secolo, epoca in cui i Normanni dominarono l’intera zona. Successive menzioni relative a Roccascalegna e al suo castello, presenti nei documenti storici giunti fino ai giorni nostri, furono registrate nel XVI secolo, durante il regno di Giovanna II di Napoli, che successivamente passò nelle mani degli Aragonesi.
Il periodo storico dell’Evo moderno è caratterizzato da un frenetico susseguirsi di feudatari e signori dominatori, tra cui si ricordano la famiglia Carafa, i De Corvis e la stirpe dei Nanni, l’ultima a possedere Roccascalegna.
Come accade anche nel resto d’Italia, fino all’unità nazionale proclamata nel 1848, la zona cadde in un oblio caratterizzato da un lento e inesorabile decadimento, reso ancora più cruento dal fenomeno dilagante del brigantaggio.
Roccascalegna oggi
Attualmente il comune di Roccascalegna è uno dei più frequentati e apprezzati della regione dal punto di vista turistico, proprio per l’eccezionalità del suo castello, ma anche per il suggestivo borgo antico e per gli scorci naturali, che offrono una panoramica completa che spazia dal mare ai monti.
Il centro storico è parzialmente abitato, mentre in parte risulta abbandonato. Il borgo si sviluppa nel perimetro alla base del monticello che ospita il castello, raggiungibile a piedi. Ad oggi l’area ospita tre delle antiche chiese edificate sul territorio: la chiesa di San Pancrazio, la chiesa dei Santi Cosma e Damiano e infine la chiesa di San Pietro. In paese si trova anche una grande scultura in bronzo dedicata alle vittime di tutte le guerre, dal nome “L’Arca della Pace”, creata dallo scultore Pietro De Laurentiis, originario del paese.
Il castello di Roccascalegna
Chiamato dagli abitanti del luogo “La Rocca”, il castello di Roccascalegna è una costruzione unica nel suo genere, dal forte impatto visivo grazie alla sua particolare posizione, sulla cima di uno sperone di roccia modellata dagli agenti atmosferici, che lo rendono simbiotico con il panorama naturale circostante, che spazia dal vallone del Rio Secco all’intera Val di Sangro.
Il castello è accessibile attraverso una rampa che parte direttamente dal borgo antico di Roccascalegna, ed è oggi teatro di manifestazioni culturali e artistiche, esposizioni, concerti e spettacoli di ogni genere.
Le sue origini risalgono molto probabilmente all’epoca che va dal V al VI secolo d.C. ,ma la struttura originale è giunta solo in parte ai giorni nostri.
Le successive dominazioni della regione lasciarono il segno anche sulla fortificazione, che nel corso dei secoli subì numerose modifiche.
La pianta attuale, di forma molto irregolare per seguire l’andamento della rupe su cui è adagiato, è prevalentemente quella plasmata in età Aragonese, nel XV secolo d.C.
Circondato da possenti mura di cinta a strapiombo sul dirupo, il forte è accessibile attraverso l’antico ponte levatoio, che conduce a un imponente portale di rovere massiccio.
All’interno si trovano la torre di sentinella, la grande torre dell’antico carcere, la torre Angioina e l’antico ambiente della chiesa. L’interno è comodamente percorribile attraverso un camminamento che riconduce al portone principale.
Oggi è possibile visitare il Castello di Roccascalegna durante il fine settimana al prezzo di 3 euro per ogni biglietto (2,50 il ridotto), mentre nei mesi estivi la rocca è aperta tutti i giorni.
Come arrivare a Roccascalegna
Roccascalegna è raggiungibile con diversi mezzi di trasporto.
Le compagnie di autotrasporti regionali e interregionali propongonovariee tratte che passano da Roccascalegna durante tutta la giornata, per cui il paese è comodamente raggiungibile in autobus.
In automobile bisogna percorrere l’autostrada Adriatica A14 (venendo da nord è necessario seguire la direzione “Ancona”, mentre da sud si deve procedere in direzione “Pescara”), uscire al casello di “Val di Sangro” e da lì seguire le indicazioni per Villa S. Maria. A questo punto si imboccherà la SS 652 Fondovalle Sangro per poi seguire le indicazioni per Roccascalegna.
Curiosità, eventi e prodotti tipici
Sul Castello di Roccascalegna aleggia una particolare leggenda, tramandata per secoli e secoli sino ai giorni nostri e ancora molto sentita in paese.
Pare infatti che nel 1646 l’allora signore del paese Corvo De Corvis reintrodusse lo “ius prime noctis”, tradizione di origine medievale che assicurava al dominatore il diritto di giacere con ogni donna del paese durante la prima notte di nozze, “rubandone” la verginità prima dello stesso marito.
Qualcuno in paese si oppose a questa regola ingiusta, uccidendo brutalmente De Corvis nel castello.
Alcuni sostengono che sia stato uno sposo travestito da donna, introdottosi al posto della giovane moglie nella camera da letto del signorotto, mentre altri credono che sia stata proprio una delle spose di Roccascalegna.
Si racconta inoltre che il Corvo morendo lasciò un’impronta della sua mano insanguinata su una parete della torre, e che questa traccia restò indelebile per secoli e secoli, nonostante i paesani tentarono di cancellarla con ogni mezzo.
La torre in questione crollò nel 1940, ma gli anziani di Roccascalegna ancora oggi sostengono di vedere la marca di sangue sul castello.
In estate la Rocca ospita una rassegna di musica classica e d’autore dal nome “Roccascalegna in Festival”, oltre a diversi altri eventi come la “Notte Sotto le Stelle”, dedicata alla musica popolare del territorio e molte altre attività.
Dal punto di vista alimentare la zona è ricca di piccole aziende che valorizzano i prodotti del territorio producendo liquori, olio, salumi e formaggi particolarmente apprezzati anche fuori dalla regione.
Tra i piatti tipici si consiglia di assaggiare i “Cannarozzetti allo Zafferano”, una pasta corta fatta in casa condita con guanciale, ricotta di pecora, pepe e zafferano abruzzese, o ancora la “Ndocca Ndocca”, un piatto molto nutriente a base di carne di maiale (in particolare delle parti meno pregiate dell’animale), cotto lentamente per ore e profumato con le spezie locali.