Sulle montagne del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga, in provincia de L’Aquila, per la precisione nel territorio comunale di Calascio, si trova un’antica rocca fortificata denominata per l’appunto Rocca Calascio.
Il castello, che domina l’altopiano di Navelli e la valle del Tirino, si trova a un’altitudine di 1460 metri, su un crinale strategico dal punto di vista difensivo. Per questo è considerata una delle fortezze più alte d’Italia.
L’abitato di Calascio, localizzato a sud-ovest del castello, si compone anch’esso di un unico blocco fortificato, attualmente abitato da 165 persone.
Anticamente il paesino e il castello erano collegati tra loro attraverso un ponte levatoio, sostituito oggi da una più moderna rampa.
Caratteristiche della rocca
La costruzione è realizzata in pietra bianca e conci e, come spesso accade per le fortificazioni abruzzesi, è stata edificata a partire da una costruzione precedente.
Alla rocca originaria probabilmente appartiene il maschio centrale, a cui successivamente furono affiancate altre quattro torri fortemente scarpate e il recinto murario in pietra.
Il castello, danneggiato dai numerosi terremoti dei secoli scorsi, è stato restaurato e consolidato negli anni Novanta, consentendo il totale recupero della struttura, oggi aperta al pubblico e visitabile gratuitamente.
La rocca è raggiungibile attraverso una breve e suggestiva passeggiata a piedi (circa mezz’ora) con partenza dal paese di Calascio.
La chiesa di Santa Maria della Pietà
Sul sentiero che collega Rocca Calascio a Santo Stefano di Sessanio, ancora oggi percorribile a piedi, si trova un piccolo tempietto risalente al XV secolo e adibito successivamente a chiesa, intitolata a Santa Maria della Pietà.
Anche questa costruzione deriva da un’altra precedente, che con ogni probabilità aveva le fattezze di un’”edicola” (dal latino aedicula, termine che letteralmente significa “piccolo tempio”), una struttura architettonica di dimensioni ridotte realizzata per custodire e proteggere oggetti al suo interno.
La chiesa, che si presenta all’interno con un sistema di paraste tuscaniche e ospita un dipinto della Vergine e una scultura di San Michele Amato, attualmente è adibita a oratorio, ma resta una meta di pellegrinaggio importante per i fedeli.
Storia di Rocca Calascio
Le prime testimonianze dell’esistenza del forte risalgono all’anno Mille, mentre il primo documento storico che ne dimostra l’esistenza è datato 1380.
La rocca originaria era composta da un unico torrione quadrangolare, utilizzato come punto d’avvistamento.
Nel XIV secolo la tenuta fu annessa al Baronato di Carapelle, controllato da Leonello Acclozamora, mentre nel XV secolo re Ferdinando, che nel frattempo aveva assunto il controllo del territorio, concesse Rocca Calascio ad Antonio Todeschini, membro della prestigiosa famiglia Piccolomini, che regnò su numerosi borghi del territorio aquilano.
Ai Piccolomini si deve l’ampliamento della rocca, con la costruzione di una cinta muraria e l’edificazione di quattro torri cilindriche ad uso militare.
In quest’epoca Rocca Calascio vede accrescersi il suo peso economico, grazie soprattutto alla presenza dei pastori di pecore che utilizzavano il vicino Tratturo Regio (che collegava L’Aquila con Foggia) per transumare le pecore.
Per questa ragione si delineò la necessità di costruire delle case per i pastori, che furono edificate nell’area sottostante la rocca, cinte a loro volta da mura difensive.
Nel 1579 la nobile famiglia De’Medici acquistò il vicino borgo di Santo Stefano di Sessanio con l’obiettivo di sfruttare il fiorente commercio della lana grezza prodotta in paese.
Nel 1703 ci fu un violento terremoto che distrusse buona parte della Rocca, costringendo i suoi abitanti ad abbandonarla per trasferirsi nella sottostante Calascio, che così divenne ufficialmente una comunità urbana.
Nel XX secolo, a causa della difficile situazione economica, pian piano il paese si spopolò e rimase abbandonato per un lungo periodo.
Rocca Calascio oggi
La situazione cambiò radicalmente e inaspettatamente sul finire del XX secolo, grazie soprattutto alla realizzazione di alcuni film internazionali come “Lady Hawke” (1985), pellicola che vede Michelle Pfeiffer nelle vesti di attrice protagonista, “Il nome della rosa” con Sean Connery, “Il viaggio della Sposa” di Sergio Rubini e molti altri.
Di recente, la rocca è stata scelta come set cinematografico per il film “The American” con George Clooney, pellicola girata interamente nell’aquilano.
L’interesse del cinema per le bellezze architettoniche della rocca ha dato nuova linfa al paese, che si è parzialmente ripopolato innescando una ripresa fatta di opere di consolidamento e restauro delle costruzioni esistenti, coadiuvata dall’apertura di strutture ricettive per i turisti utilizzando la formula dell’”albergo diffuso”.
Questo nuovo metodo innovativo ed eco-sostenibile di accoglienza turistica, sfrutta le abitazioni già presenti all’interno del centro storico e inutilizzate, per trasformarle in camere da letto, ristoranti e reception, in modo da non stravolgere l’aspetto del borgo e sfruttarne al meglio le risorse
Oggi il borgo di Calascio si compone di due parti, la prima più antica e più vicina al castello, che risulta abbandonata già da alcuni secoli, mentre la seconda, leggermente più a valle, costituisce oggi il centro abitato vero e proprio.
L’aspetto affascinante della “resurrezione” di Calascio è rappresentato dal grande interesse dimostrato dai cittadini e dai semplici appassionati di montagna, che si sono rimboccati le maniche negli anni e sono intervenuti personalmente là dove le opere pubbliche non arrivavano.
A questi numerosi piccoli benefattori va dunque il merito di aver restituito al mondo una perla architettonica unica come Rocca Calascio.
Come arrivare a Rocca Calascio
Rocca Calascio è oggi raggiungibile con ogni mezzo di trasporto.
Chi si sposta in treno dovrà raggiungere la stazione di Bussi sul Tirino per poi prendere una navetta sino Barisciano, e da lì cambiare autobus prendendo la linea per Castel del Monte.
Se invece si decide di viaggiare in automobile:
Venendo dal versante adriatico, bisognerà imboccare l’autostrada A 25 verso Roma, uscire a Bussi sul Tirino – Popoli e proseguire sulla SS 153 in direzione L’Aquila, sino a raggiungere il bivio per Ofena – Castel del Monte (dopo circa 15 chilometri). A questo punto bisogna girare in direzione di Ofena e svoltare subito a sinistra seguendo le indicazioni per Calascio.
Venendo da Roma invece, bisognerà percorrere l’autostrada A 24 fino a L’Aquila Est, proseguire sulla SS 17 fino a Barisciano e continuare sulla SP per Castel del Monte, sino a raggiungere la propria destinazione.
Eventi e prodotti tipici
Rocca Calascio ospita ogni anno importanti concerti di musica classica e conferenze di carattere sia culturale che scientifico. Durante tutte le domeniche dei mesi di Maggio, Giugno e Luglio, i volontari dell’associazione Nuova Acropoli si mettono a disposizione per guidare i visitatori alla scoperta della rocca.
Tra i prodotti tipici della zona si segnalano le ottime carni, sia di pecora che di selvaggina come cinghiale e cervo, i cereali come lenticchie e farro e una piccola ma ottima produzione di vini locali e olio extra vergine d’oliva.