Il Forte Spagnolo è una delle più straordinarie costruzioni militari cinquecentesche d’Italia.
Chiamato comunemente anche “Castello Cinquecentesco” o “Castello de L’Aquila“, è in realtà un forte, una macchina da guerra di dimensioni e capacità spropositate, progettata sulla base di calcoli matematici e geometrici ispirati alla cosmologia aristotelica.
Nato per rafforzare militarmente il territorio e per controllare il commercio della lana, il forte non fu mai completato né fu mai utilizzato per scopi bellici.
Attualmente ospita il Museo Nazionale d’Abruzzo, la Soprintendenza ai Beni Architettonici, Artistici e Storici, l’Auditorium della Società Aquilana Concerti “B Barattelli”, l’Istituto Nazionale di Geofisica e una grande e prestigiosa sala congressi.
L’architettura del Forte
La struttura, di pianta quadrata, venne costruita tra il 1534 e il 1567 utilizzando le più avanzate tecniche dell’epoca. Ai quattro angoli del perimetro sono collocati i bastioni con la loro tipica forma di lancia, che a quei tempi era molto utilizzata nelle costruzioni belliche per schivare e deviare le cannonate nemiche. All’interno di queste installazioni vi erano le cosiddette “casematte”, spazi ideati per proteggere sia i soldati che l’artiglieria, da cui si diramava una fitta rete di cunicoli che serviva per disperdere le mine.
Il Forte Spagnolo è dotato di una vasta area sotterranea che anticamente venne adibita a carcere e che oggi rappresenta una delle zone più suggestive e affascinanti da visitare. L’intera costruzione è circondata da un ampio fossato e l’accesso alla struttura è garantito da un ponte sopraelevato costruito in muratura. L’ingresso è sormontato da un’insegna con l’effige di Carlo V, Re di Spagna e imperatore del Sacro Romano Impero. Di grande impatto visivo è l’enorme portale bianco, incorniciato ai lati da lesene d’ordine dorico e sovrastato da un’aquila bicipite, opera d’arte di grande valore che simboleggia la casa d’Austria.
Il Museo Nazionale d’Abruzzo
L’attrattiva principale del Forte Spagnolo de L’Aquila è senz’altro il Museo Nazionale d’Abruzzo, istituito nei primi anni Cinquanta per valorizzare il patrimonio artistico abruzzese, esaltato dalla magnificenza monumentale del Forte. Le opere, provenienti dal Museo Civico e dal Museo Diocesano della città, testimoniano la cultura del territorio sin dal Medioevo, con pregiate icone e sculture lignee dell’epoca. La collezione comprende inoltre straordinarie opere rinascimentali come la croce processionale del Duomo de L’Aquila e la scultura a tutto tondo del San Sebastiano.
Successivamente il patrimonio museale fu arricchito con una serie di opere risalenti al periodo storico che va dal XVI al XVIII secolo.
La sezione archeologica del museo vanta una vasta selezione di preziose testimonianze di epoche ancestrali, su cui spicca l’imponente scheletro perfettamente conservato del “Mammuthus meridionalis vestinus”, comunemente chiamato Mammuth.
Ad reprimendam audaciam aquilanorum
La storia del Forte Spagnolo de L’Aquila è molto complessa in quanto la struttura nasce all’interno della lotta tra spagnoli e francesi per assicurarsi l’egemonia in Europa nel Cinquecento.
I cittadini aquilani tentarono, senza riuscirci, di ribellarsi all’oppressione spagnola. Proprio per questo i dominatori iberici, imposero la costruzione di un imponente forte a totale spese degli aquilani, “ad reprimendam audaciam aquilanorum” (per reprimere la temerarietà degli aquilani).
La realizzazione dell’opera impoverì notevolmente il popolo, che in quegli anni visse il suo periodo storico più drammatico. Mai completato e mai utilizzato in guerra, il forte ospitò dapprima residenza dal governatore spagnolo nel 1600 e successivamente, in seguito all’invasione francese, fu utilizzato come alloggio per le truppe transalpine. Notevolmente danneggiato durante la Seconda Guerra Mondiale, fu utilizzato dai tedeschi come prigione e come base per il commando militare assegnato alla zona.
Nel dopoguerra la struttura venne affidata all’amministrazione della Pubblica Istruzione e, nel 1951, interamente ristrutturata dalla Soprintendenza ai Monumenti e Gallerie d’Abruzzo e Molise, che riqualificò l’area e suddivise gli interni nel modo che tutti oggi conosciamo.
Il sisma del 2009
Il sisma che ha colpito l’Aquila il 6 aprile 2009 ha gravemente danneggiato la struttura che è stata chiusa al pubblico.
Dal maggio 2012 è iniziata l’opera di restauro dell’asse sud-est del Forte, quello in cui sono allocati il colonnato e il Museo Nazionale, che è anche la parte maggiormente danneggiata dal terremoto. La prima opera di intervento punta a contrastare il fenomeno che vede il colonnato spostarsi in avanti e torcersi, con un’inclinazione raggiunta attualmente di ben 15 cm. Una volta assicurata la struttura con delle catene che ne impediranno lo smottamento, procedura molto delicata che durerà circa due anni e mezzo, si potrà procedere con il restauro vero e proprio della costruzione.
Attualmente si sta lavorando anche alla riqualificazione di un edificio in pieno centro cittadino, l’Ex Mattatoio, che diventerà un importante nodo nella rete museale cittadina ed ospiterà le opere del Museo Nazionale in attesa che il Forte venga ripristinato.
Come arrivare al Forte Spagnolo
Il Forte o Castello Spagnolo è facilmente raggiungibile in automobile percorrendo l’Autostrada A24 e imboccando l’uscita L’Aquila, seguendo poi le indicazioni lungo la strada. Venendo da Napoli invece si consiglia di percorrere l’Autostrada A1 e imboccare l’uscita Caianello, per poi seguire le indicazioni per Roccaraso/ Sulmona, L’Aquila.