Il Castello Aragonese di Ortona è una suggestiva struttura risalente al XV secolo, arroccata sul promontorio a picco sul mare “La Pizzuta”, che domina la splendida cittadina di Ortona a Mare, in provincia di Chieti.
La costruzione è uno dei più importanti esempi, presenti sul territorio, di trasformazione di una fortificazione medievale in un “elevato” rinascimentale, oggi perfettamente visibile in tutta la sua magnificenza grazie a un’ingente opera di consolidamento e restauro.
Lo scorcio visivo che offre il Castello permette di abbracciare con lo sguardo un lungo tratto di “Costa dei Trabocchi”, con le sue calette naturali e le antiche palafitte da pesca, tutt’oggi in attività, che puntellano uno dei tratti più affascinanti del Medio – Basso Adriatico.
Struttura del Castello Aragonese di Ortona
Anche la roccaforte di Ortona è composta da diverse costruzioni sovrapposte tra loro nei secoli. Attualmente il castello è costituito da quattro massicci torrioni dalla punta cilindrica circondati da un fossato e collegarti all’interno da un ampio terrazzo. Le torri nella parte inferiore sono cinte da elementi di consolidamento “a scarpa”e sono raccordate da un ”toro”, una fascia sagomata decorativa dalla forma tondeggiante.
È interessante notare come l’altezza dei quattro torrioni superi a malapena quella delle cortine murarie che le collegano tra loro, in quanto le tecniche militari adottate nel periodo della ricostruzione della struttura differivano da quelle usate in epoca medievale, quando per evitare di danneggiare le catapulte le torri degli antichi forti erano molto più alte rispetto alle mura.
L’aspetto curioso dell’architettura dell’edificio è la sua collocazione all’interno delle mura di cinta del centro antico di Ortona, ubicazione affatto comune per questo tipo di fortificazioni: a separare il Castello dalle case e dai vicoli della città vecchia infatti, c’è solo il fossato e non un’intera cinta muraria come di solito accade.
All’interno del corpo del castello sono presenti infine due torri più piccole, inserite in uno spazio quadrangolare, che si discostano notevolmente nello stile, ricordando epoche di costruzione differenti.
Storia del Castello aragonese di Ortona
La costruzione del fortilizio così come oggi la conosciamo è risalente al periodo che va dal 1450 al 1470 e si basa su edificazioni precedenti di origine medievale. La struttura precedente fu voluta probabilmente dal condottiero Giacomo Caldora, che fece costruire delle imponenti mura per proteggere Ortona dagli attacchi degli aragonesi, che però riuscirono a conquistare la città nel 1452.
La planimetria del palazzo, di forma quadrangolare in pieno stile rinascimentale, fu dunque voluta da Alfonso d’Aragona, che decise di ricostruire la fortificazione a strapiombo sul mare, per proteggere il porto della città.
La città passò nelle mani di Margherita D’Austria nel 1582, che acquistò Ortona per 54.000 ducati, con l’intento di renderlo un abitato moderno ed economicamente florido. L’azione edilizia del nuovo dominatore si concentrò per lo più sul nucleo abitato e lasciò pressoché intatta la roccaforte aragonese.
Nei secoli successivi il borgo fu gestito da amministrazioni locali poco lungimiranti, che innescarono un lungo processo di decadenza. Il porto locale fu spostato verso sud e il forte perse la sua funzione protettiva, scivolando verso il declino al punto che, nel 1779, le truppe napoleoniche lo attraversarono senza alcuna difficoltà per invadere l’intera area.
Nel corso del Novecento il maniero fu notevolmente danneggiato dai bombardamenti del 1943 e da una frana nel 1946.
Il Castello Aragonese oggi
Dopo un lungo periodo di oblio, l’intera struttura è stata ristrutturata negli anni Novanta, tornando a dominare il promontorio ortonese in tutto il suo splendore.
Oggi il Castello Aragonese è divenuto un luogo molto importante per la città in quanto (soprattutto nel periodo estivo) ospita mostre, concerti ed eventi culturali di ogni tipo.
La struttura è aperta al pubblico e può essere visitata gratuitamente nelle seguenti modalità:
- durante i mesi estivi (giugno, luglio e agosto) il forte è aperto dal lunedì al sabato dalle ore 18.00 alle 24.00;
- durante il mese di settembre invece il castello sarà aperto dal lunedì al sabato dalle 18.00 alle 23.00
- da ottobre a maggio infine, l’edificio è aperto dal lunedì alla domenica dalle 9.30 alle 13.30 e dalle 15.00 alle 17.00.
Come arrivare al Castello Aragonese di Ortona
Il maniero aragonese di Ortona è comodamente raggiungibile con ogni mezzo di trasporto.
L’aeroporto più vicino alla città è quello di Pescara, che dista circa 24 chilometri ed è ben collegato con la rete urbana.
Dal porto di Ortona partono inoltre aliscafi e traghetti diretti in diverse località come le Isole Tremiti, la Croazia, la Grecia, il Montenegro e molte altre ancora.
In automobile invece, si consiglia di percorre l’autostrada A14 Bologna – Bari (venendo da nord in direzione di Ancona, mentre da sud bisogna seguire la direzione verso Pescara) e prendere l’uscita “Ortona”, proseguendo (in direzione Ortona) sulla SP 44 e poi sulla SS 538 Marruccina, seguendo infine le indicazioni per il castello.
Venendo da Pescara invece si consiglia di imboccare la SS 16 in direzione di Chieti e prendere da lì la A14 per Ortona.
E’ possibile raggiungere la località anche in treno (stazione di Ortona a Mare) e autobus, utilizzando le principali linee regionali e interregionali.
Curiosità, eventi e prodotti tipici
La città di Ortona fu soprannominata da Winston Churchill “La Stalingrado d’Italia”, in seguito ai lunghi e sanguinosi bombardamenti che rasero al suolo la città durante la Seconda Guerra Mondiale.
La storia vuole che nel 1943 la famiglia reale scappò dai nazisti proprio attraverso il porto di Ortona, rifugiandosi nella già liberata Brindisi, per poi completare la fuga.
Attraversata dalla celebre “Linea Gustav”, la fortificazione che tagliava in due la penisola (a nord della linea vi erano i nazisti mentre a sud le truppe della Resistenza), Ortona fu presa d’assalto e bombardata da entrambi gli eserciti per circa sei mesi, guadagnandosi l’appellativo di “Stalingrado d’Italia” proprio per le prolungate lotte avvenute nel cuore dell’abitato.
Completamente rasa al suolo, alla città venne assegnata una medaglia d’oro al valore civile.
Di quel disastroso capitolo di storia ortonese oggi restano alcuni ruderi e un documentario italiano, “Ortona 1943: un Natale di sangue” che ne racconta i retroscena.
Tra le principali ricorrenze celebrate a Ortona si ricorda la festa di San Sebastiano, che si celebra il 20 gennaio, durante la quale viene accesso il tradizionale “vaporetto”, una struttura metallica ricolma di fuochi pirotecnici, davanti alla Cattedrale.
L’evento principale dell’anno è però la Festa del Perdono, celebrata durante la prima domenica di maggio, in cui si svolge una processione in mare per ricordare lo sbarco in città delle reliquie di San Tommaso Apostolo, patrono di Ortona.
Da 12 anni a questa parte la città ospita un’importante manifestazione musicale dal nome “Donne in Jazz”, che porta ogni anno sul palco ortonese le artiste femminili più valide del panorama musicale italiano e internazionale.
Per quanto riguarda infine i piatti tipici del territorio, assolutamente da provare sono le “Nevole di Ortona”, tipici dolci a base di farina e mosto cotto, cucinate nel tradizionale stampo di ferro.