Tra le colline che collegano la costa adriatica al massiccio montuoso della Majella, si trova l’antico paese di Crecchio, che ancora oggi conserva l’aspetto di un borgo antico, dominato da un suggestivo castello ducale.
La struttura è situata su una collina, tra i due fiumi Arielli e Rivago, dominando il borgo sottostante e l’intera area.
Considerata una delle perle più preziose della provincia di Chieti, il castello di Crecchio, chiamato anche castello “De Riseis-D’Aragona” (dai nomi delle famiglie nobiliari che lo abitarono), è oggi sede del Museo dell’Abruzzo Bizantino e Alto Medievale.
Storia del Castello di Crecchio
La genesi del castello e la sua storia antica sono ancora oggi un mistero in quanto scarseggiano testimonianze note a riguardo. L’unica certezza che si ha è che la struttura ha subito varie modifiche nel corso dei secoli, che ne hanno modificato la conformazione e l’aspetto estetico.
L’unica descrizione del castello risalente all’antichità è datata 1633 ed è stata redatta da Scipione Paternò: “(…) la città predetta di Lanciano sua patrona ci possiede un castello posto nella testa della Porta de Capo in parte d’essa più eminente (…)”
Si può comunque affermare che il castello di Crecchio sia stato edificato a partire da una precedente costruzione, una torre in stile duecentesco chiamata “dell’ulivo”.
Grazie a una serie di trasformazioni messe in opera dal XV secolo in poi, il castello passò dall’essere una fortificazione difensiva al diventare un edificio abitativo. Furono aggiunti il loggiato meridionale, il loggiato superiore e il piano nobile del palazzo, utilizzato come residenza vera e propria dei Signori del posto.
Ai corpi di fabbrica fu aggiunto un piano superiore, che portò all’eliminazione della merlatura preesistente.
La quarta torre fu distrutta nel 1881 a causa di un violento terremoto ma venne ricostruita alcuni anni più tardi.
Nel 1943 l’edificio nobiliare ospitò la Famiglia Reale di Savoia e tutto lo Stato Maggiore, in fuga da Roma verso Brindisi, mentre nel giugno del 1944 fu gravemente compromesso dai bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale.
Il castello di Crecchio oggi
In epoca recente il castello è stato completamente restaurato ed è oggi fruibile dal pubblico.
La costruzione si presenta attualmente con una pianta quadrata, quattro torri angolari di cui solo una è visitabile (la più alta e prominente, quella “torre dell’ulivo” anticamente usata come torre di avvistamento e suddivisa ancora oggi in tre piani) che circondano altrettanti corpi di fabbrica, mentre l’esterno è cinto da un giardino, circondato anticamente da un lungo perimetro murario.
Museo dell’Abruzzo Bizantino e dell’Arte Medievale
Il Museo dell’Abruzzo Bizantino e dell’Arte Medievale, situato all’interno del castello ducale di Crecchio, raccoglie ed espone i reperti rinvenuti dall’Archeoclub d’Italia in collaborazione con la Soprintendenza Archeologica d’Abruzzo, scoperti all’interno di una villa bizantina situata in una frazione del paese di nome Vassarella.
Il materiale, recuperato tra il 1988 e il 1991, è composto da anfore, scodelle, oggetti realizzati in “ceramica di tipo Crecchio”, reperti in bronzo e strumenti lignei di grande valore.
Questo straordinari oggetti raccontano nel dettaglio la storia dell’Abruzzo frentano durante l‘era bizantina, tra il VI e il VII secolo d.C.
All’interno del territorio regionale infatti, avvenivano frequenti scambi commerciali con l’Oriente, in particolar modo con l’Egitto copto.
La collezione esposta al museo è stata arricchita negli anni con reperti archeologici provenienti da varie località della costa, tra cui la tabula patronatus del 383 d.C., scoperta nei pressi di San Salvo, che attesta un importante momento della storia locale.
Armi e vestimenti da guerra realizzati in rame e bronzo, testimoniano invece il dramma della Guerra Greco-Gotica, che sconvolse l’Abruzzo tra il 537 e il 538 d.C.
La sala “Alberto Carlo Fraracci” ospita infine una collezione di matrice etrusca.
Visitare il castello ducale di Crecchio
Il palazzo ducale di Crecchio (dunque il Museo dell’Abruzzo Bizantino e dell’Arte Medievale) è visitabile durante tutto l’anno secondo le seguenti modalità:
- • dal 15 giugno al 15 settembre: dal lunedì alla domenica dalle 10.00 alle 12.00 e dalle 16.00 alle 20.00;
- • dal 16 settembre al 31 marzo: il sabato dalle 15.00 alle 18.00, la domenica e i festivi dalle 10.00 alle 12.00 e di nuovo dalle 16.00 alle 20.00;
- • dal 1 aprile al 14 giugno: ogni sabato dalle 16.00 alle 19.00 e la domenica dalle 10.00 alle 12.00 e dalle 16.00 alle 20.00.
Per l’ingresso al museo generalmente è richiesta una piccola offerta volontaria, mentre per i gruppi di almeno 10 persone che richiedono una visita guidata (curata dallo staff della sede di Crecchio dell’Archeoclub d’Italia), si sollecita un contributo di due euro a partecipante.
Per maggiori informazioni e per prenotazioni è possibile contattare la dott.ssa Antonella Scarinci al numero 347-6222901, oppure la sig.ra Marta Di Carlo al 338-9941538.
Come arrivare al castello ducale di Crecchio
L’aeroporto più vicino a Crecchio è quello di Pescara, che dista 41 km circa dal borgo frentano. Per raggiungere Crecchio e il suo castello è possibile sia usufruire dell’autostrada A 14 in direzione Bari, uscire al casello di Ortona e da lì imboccare la SS 538, attraversando le contrade Mascitti e Villa Baccile, sino a raggiungere il paese di Crecchio.
In alternativa all’autostrada si può seguire la SS 16 o ancora la SS 263.
Curiosità, eventi e prodotti tipici
La “torre dell’ulivo” è chiamata così a causa di un fatto realmente accaduto sul finire del XVIII secolo, quando la Famiglia De Riseis trasformò il castello di Crecchio da roccaforte a residenza nobiliare. Per simboleggiare la sua trasformazione in luogo di pace, i De Riseis piantarono un ulivo proprio sulla sommità della vecchia torre di guardia, che da allora assunse il nome con cui ancora oggi è conosciuta.
Leggende metropolitane raccontano inoltre della presenza del fantasma di un membro della famiglia De Riseis e della sua avvenente amante all’interno del palazzo, presenze eteree che si manifesterebbero attraverso rumori improvvisi, passi pesanti e apparizioni improvvise.
Parlando invece delle delizie che caratterizzano il territorio, tra i prodotti tipici di Crecchio si ricordano l’olio extra vergine d’oliva, i peperoncini rossi piccanti, i formaggi e due particolari insaccati a base di maiale, l”annoia” e il “fegatazzo”.
Il santo patrono del paese è San Vincenzo e si festeggia ogni terza domenica di maggio. Tra gli eventi principali del borgo si ricordano inoltre la Festa del Vino (novembre), numerose sagre estive come l’”Arrosticino d’oro” a giugno, la “Festa della Birra” a luglio, la “Sagra dei buoni sapori” e la Notte Bianca ad agosto.
Molto suggestivo è inoltre il “Pellegrinaggio di S. Bartolomeo da Crecchio alla Majella”, un lungo pellegrinaggio a piedi della durata di tre giorni che si svolge ogni anno ad agosto.